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Lupo cattivo o pecorella smarrita?

R. e J. oggi prendo spunto dall’intervento del Papa Benedetto XVI per raccontarvi qualcosa. Davanti a un milione di pellegrini giunti da tutto il mondo, il Papa pochi giorni fa ha fatto pace con le coppie separate, lanciando un messaggio di apertura. La chiesa è fatta di uomini, che come ci insegna la Bibbia possono sbagliare….e malgrado la mia educazione sia di tipo cattolico cristiano più di qualche dubbio mi sorge circa alcuni errori che uomini di chiesa compiono quotidianamente.  Anche il parroco della nostra parrocchia è un uomo e come tale può errare…..ma non perseverare nell’errore come ritengo abbia fatto. Sto parlando di Don D. che ha messo sì, in pratica gli insegnamenti del vangelo, prendendo con se la pecorella smarrita e dandole protezione, ma senza aver letto prima la favola di cappuccetto rosso. Talvolta dietro i panni di una povera ed indifesa pecorella può nascondersi un lupo cattivo….

Vi ricordate Don D.? Sicuramente si, lui vi conosce bene, perchè siete stati suoi ospiti non un giorno ma bensì sei mesi. Già, sicuramente in quel periodo avrete avuto un pò di confusione in testa, ma vi assicuro che il ricordo di quei giorni per me è indelebile nella mente. Era il Giugno del 2011, avevo terminato di lavorare ed ero tornato a casa all’ora di pranzo. Non c’era nessuno a casa, ma non era una novità, poichè da diversi mesi la mamma per evitare di affrontare ogni argomento riguardante la nostra famiglia e le difficoltà che stavamo avendo come coppia, preferiva allontanarsi, cambiare aria. Ma non andava tanto lontano, io sapevo dove stazionava….al campo da Baseball…..a pochi metri da casa. Voleva darsi allo sport? Non di certo, voleva darsi solo al vostro allenatore, ma questa è un’altra storia che vi racconterò più avanti. Allora dicevo…torno a casa, pranzo da solo e mi rilasso sul divano aspettando di vedervi rientrare da scuola. Si fa buio e sono sempre ad attendere il vostro rientro, ma qualcosa mi fa pensare che non vi vedrò rientrare. Passo una notte insonne, girando per C.D.F. sperando di vedervi per strada. Il telefono di mamma suonava spento. La conferma arriva l’indomani quando il mio legale mi avverte di un fax dell’avvocato di mamma che parla di un necessario trasferimento in un luogo sicuro per mitigare gli atteggiamenti aggressivi di papà. Un posto sicuro? Sicuro da cosa? Sicuro da chi? Vado dai carabinieri, che sono già al corrente di tutto. Anche loro mi conoscono, o meglio mi hanno conosciuto nei mesi in cui la mamma ha deciso di separarsi, perchè spesso stazionavano sotto casa, ed a volte salivano per così dire, a prendere un caffè….Non che gli piacesse come lo preparavo.

Capita spesso, troppo spesso per essere vero, che alcune persone poco prima di separarsi, forse spinte da qualche avvocato sciacallo, provino a formulare una serie di denuncie false. Anche io ne ho raccolte un paio, agli occhi delle divise nero/blu, ero segnalato come un marito violento, un padre violento, oltre che uno stalker di professione, che per adesso come reato va per la la maggiore. Anche loro non volevano dirmi dove eravate segregati, ma io non potevo non saperlo ed allora cerca che ti ricerca arrivo dal prete, quel Don Dario lì.

IO: Padre, sto attraversando un momento difficile con mia moglie, ieri non è rientrata a casa ed ha portato con se i bambini, mi dicono di averla vista in questi giorni frequentare la sua parrocchia, la prego mi aiuti a capire cosa sta succedendo.

LUI: Lo so figliolo, stanno in un posto sicuro, ma tu devi stare calmo e tranquillo. Sua moglie ha già messo al corrente gli assistenti sociali di ciò che sta accadendo.

IO: Cazzo padre ma qui tutti sanno dove stanno i miei bambini meno che il sottoscritto? E poi anche lei con sto devi stare calmo io sarei sicuramente più calmo se avessi i miei bimbi vicino.

Nulla. Per più di un’ora mi rassicura circa il vostro stato di salute, mi avvisa che vostra madre ha paura e che ha bisogno della sua protezione, e che quindi non potrà rivelarmi dove vi trovate.

IO: Padre ma anche lei crede a mia moglie? Non sarebbe il caso, prima di prendere una posizione di informarsi dove sta la verità? Vede potrebbe anche domandare in giro, d’altronde il paese è piccolo…basterebbe anche fare un salto a casa mia, dai miei vicini…. Domandi loro se hanno mai sentito un urlo provenire dalla mia voce, anzi domandi proprio chi urlava a casa mia.

Riconosciuta la sua posizione netta a difesa della pecorella impaurita……(non sono un santo ma vi giuro che mai ho usato violenza con mamma….io….ripeto io….. per essere preciso in una sola occasione ho dato una sberla alla mamma, dopo che lei ha cominciato ad infierire con la nonna urlandole di tutto….e non era un episodio sporadico, anzi) mi congedo. Vani sono anche gli interventi di amici di famiglia che provano a farlo ragionare circa la varità dei fatti, vano è anche l’intervento del vescoco e del parroco del mio paese natale che mi hanno visto crescere sin da quando ero piccolo, in pantaloncini corti e fazzolettone, e che conoscono bene anche l’educazione della mia famiglia, vane le mie preghiere anche nei giorni successivi.

Faccio allora denuncia per sottrazione dei minori ai carabinieri, sottolineando però che non è mia intenzione infierire nei confronti degli illeciti perpetrati dalla mamma, piuttosto chiedo che comunichino con lei telefonicamente per fargli capire che stava commettendo un reato. Due giorni dopo riesco a trattare per un incontro che si terrà il giorno successivo. Vengo all’appuntamento con il cuore in gola, non vi meritate queste sofferenze e benchè il gesto sia relativamente irrilevante, vi porto due regalini. Ci abbracciamo, siete confusi ma ho intenzione di farvi passare delle belle ore in modo da rendervi meno difficile il momento che già avete capito stiamo passando in famiglia. Vi prendo per mano e vi accompagno verso la macchina quando la mamma accompagnata da una “perpetua” che non conosco mi danno l’altolà.

Dove credi di andare? Pensavo l’avessi capito, l’appuntamento si dovrà svolgere all’interno della piazza del duomo, non puoi portare i bimbi da nessuna parte, al massimo possiamo insieme andare al bar di fronte.

Sorrido, perchè riconosco l’ennesima provocazione volta a farmi perdere le staffe,  provo a mettere le cinture di sicurezza a J., quando una mano da dietro mi strattona. Era la perpetua mandata in missione da Don D. per verificare la mia “aggressività”. Il resto è uno dei tristi episodi che ci hanno visto protagonisti nella silente CDF. Carabinieri che vengono a chiedere generalità, perpetua che dice loro senza neanche conoscermi che sono una persona violenta, e mamma che vi strattona da una parte all’altra….Poi finalmente i carabinieri riescono a convincere tutti. Ci danno 3 ore da passare da soli…..Grazie….OCAZZ….

Il grazie più grosso però va all’uomo di chiesa che per mesi ha permesso tutto ciò, tenendoci lontani. Per settimane ha mandato i personaggi  più ridicoli a controllare che persona ero, Vi ha dato ospitalità negli appartamenti della chiesa insieme a persone con problemi di alcool e droga e che solo dopo ……6 MESI……aver preso le giuste informazioni ed aver capito chi sono realmente i personaggi di questa triste storia…..ha buttato fuori di casa la mamma.

I maltrattamenti in famiglia stanno diventando un’arma di ritorsione per i contenziosi civili durante le separazioni” e ancora “ solo in due casi su 10 si tratta di maltrattamenti veri”. Il resto (l’80%. NdR) sono querele enfatizzate e usate come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione

E’ certificato che nel 80% dei casi le denunce penali nei confronti del coniuge sono palesemente false, infondate e strumentali all’ottenimento di immediati risultati nelle cause di separazioni e divorzi‘.